Piccolo dialogo

di Mauro Mirci

Dialogo tra un uomo sposato e la sua consorte che, notoriamente, non si chiama Anna.
Scena: l’uomo sposato apre l’armadio, tira fuori una camicia ancora nel cellophane della lavanderia, nota che la targhetta reca il nome Anna e non Agata, che sarebbe quello giusto. Col sorriso sulle labbra, mostra camicia e confezione alla moglie. – Guarda qua – le dice. La moglie osserva storcendo la bocca. Poi si pronuncia.
– E ora chi è questa Anna?
– Come “chi è questa Anna”?
– No, ora mi dici chi è questa Anna.
– Ma guarda che hai portato tu le camicie in lavanderia.
– Non cambiare discorso.
– Non capisco.
– Cosa credi, che non lo vedo quando guardi i culi delle altre?
– Io guardo che?
– I culi.
– Ma che c’entra?
– E lo ammetti pure. Mio marito guarda i culi delle altre donne e lo ammette pure.
– Ma che hai oggi?
– Voglio sapere chi è Anna.
– Non lo so chi è Anna. Anzi, Anna non esiste…
– Certo, adesso non esiste. Vuoi dirmi che non conosci Anna!
– … E’ il nome che ha scritto la cosa, come si chiama, la lavandaia.
– Guarda che non c’è bisogno che usi epiteti: si chiama Irene. E non continuare a cambiare discorso.
– Ma quali epiteti ed epiteti. Ha una lavanderia, no? Non si chiamano lavandaie quelle che hanno le lavanderie?
– Ti ho detto che si chiama Irene. Io chiamo la gente col suo nome, non vado distribuendo epiteti.
– O mamma mia! Cosa… Irene, ha sbagliato: voleva scrivere il tuo nome e invece ha scritto Anna, tutto qui!
– Tutto qui?
– Sì.
– TUTTO QUI?
– E perché urli, adesso.
– Devi dirmi chi è questa Anna. Irene lo sa benissimo come mi chiamo. Se ha scritto Anna ha voluto lanciarmi un messaggio. Voleva farmi capire qualcosa, dirmi: “Ascolta, tuo marito guarda i culi delle altre, e passi, cose che possono capitare, forse ha guardato pure il mio, ma lo perdono per amor tuo, ma adesso c’è questa Anna e tu, amica mia, devi saperlo, devo dirtelo in qualche modo. Ecco, lo scrivo sull’etichetta della camicia di tuo marito. Più chiaro di così!
– MA S’E’ SBAGLIATA, MINCHIA!, QUESTA IRENE S’E’ SBAGLIATA, LO VUOI CAPIRE? NON C’E’ NESSUNA ANNA!
– LE DONNE NON SBAGLIANO MAI! E poi perchè stai urlando. Vuoi anche picchiarmi, già che ci sei?
- Scusa, davvero non volevo urlare. Solo che con questa faccenda di Anna…
– Ecco, appunto, dimmi chi è questa Anna.

[continua ad libitum]
Note
Trattasi di piccola storia di autofiction. Nulla di vero tranne la targhetta della foto e il fatto che, sì, può essere, qualche culo l’avrò pure guardato: l’uomo non è di legno. E, ti giuro, amore, io questa Anna non so veramente chi sia.

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