Ad Arthur Dent vogliono demolire la casa. Pare che si trovi giusto sul tracciato di una superstrada. Così, una mattina, Arthur, vede delle ruspe gialle avvicinarsi. ma.mi.
La faccenda riguardava una tangenziale. Era una faccenda che lui aveva appena scoperto. Nei canali d’informazione più riservati era nota già da mesi, anche se sembrava che nessuno ne fosse mai stato informato.
[…]
Arthur uscì di casa e si sdraiò davanti al grosso bulldozer giallo che stava avanzando lungo il viottolo del suo giardino.
[Ovviemente i lavori si bloccano. Un certo Prossner tenta di far desistere Arthur dalla sua protesta così da completare la demolizione entro il tramonto.]
” – Su, piantatela, signor Dent – disse – non potete farcela e lo sapete. Non potete stare sdraiato davanti al bulldozer all’infinito
[…]
Arthur bettè le mani nel fango in cui era steso, producendo un ciac ciac.”
[…]
Disse [Prossner]: – Avevate tutto il diritto di fare eventuai rimostranze o di dare eventuali suggerimenti quand’era il momento, non vi pare?
– E quand’era il momento? – strillò Dent. – Il momento! La prima volta che ho sentito parlare di tutta questa faccenda è stato ieri, quando un operaio è venuto a casa mia. Gli ho chiesto se era venuto per pulire i vetri delle finestre e lui mi ha detto che no, era venuto per demolire la casa. Ma naturalmente non me l’ha detto subito. Oh, no. Prima mi ha pulito i vetri e mi ha chiesto cinque sterline di compenso. Poi me l’ha detto.
– Ma signor Dent, è da nove mesi che i piani del progetto sono disponibili al pubblico, nel locale ufficio Viabilità e Traffico.
– Oh, sì, sì! Be’, appena ho saputo la cosa sono corso a vederli, ieri pomeriggio. Non è che vi siete sforzati molto di richiamare l’attenzione sul progetto, vero? Vi siete ben guardati dal parlarne con chicchessia.
– Ma i piani erano visibili a pubblico…
– Visibili?! Sono dovuto scendere nello scantinato per vederli!
– Ma è quello l’ufficio di consultazione per il pubblico!
– E si deve consultare con la torcia elettrica?
– Oh già, si vede che le lampade si erano fulminate.
– Ma non mancava solo la luce. Mancava anche la scala!
– Insomma, avete trovato i piani?
– Sì – disse Arthur – sì. Erano in fondo a un casellario chiuso a chiave che si trovava in un gabinetto inservibile sulla cui porta era stato affisso il cartello ATTENTI AL LEOPARDO.
[…]
– Non è mica tanto bella, la vostra casa – disse [Prossner]
– Si dà il caso però che a me piaccia – disse Arthur.
– La tangenziale vi piacerà ancora di più, ne sono certo.
[Tratto da “Guida galattica per autostoppisti”, Urania n. 843. Trad Laura Serra]