… s’è appena terminato di presentare “Senza zucchero“.
– Aspetta, non andare via, mi fai la dedica?
– Be’, per correttezza ci vorrebbero tredici dediche, più quella del curatore, e fanno quattordici.
– M’accontento della tua.
– Aspetta un attimo.
L’autore interpellato, uno dei tredici pubblicati nell’antologia, s’allontana per cercare qualcosa nelle tasche della sua giacca, parcheggiata in una sala attigua. Non è la penna. Veloce trova qualcosa e se la caccia in tasca. Nessuno fa in tempo a vedere cosa sia. Poi ritorna accanto al banchetto dei libri.
– Eccomi. Come ti chiami?
– Adriana.
L’autore scrive: “Ad Adriana per tredici volte”. Non se la sente di dedicare anche per conto del curatore.
Poi s’intrattiene a parlare con Adriana, che gli rivela d’aver scritto un saggio di una settantina di pagine, dal titolo “Chi è presente alzi la mano”, edito da Umberto Polizzi, che parla dell’assenteismo dal posto di lavoro.
– Brunettiana o antibrunettiana? – chiede l’autore.
– Anti – dice Adriana, e l’autore la trova subito immensamente simpatica.
Allora le dice: – Dimmi di questo libro, – e lei gliene parla. Riferisce anche di un problema che, da sempre, è proprio della piccola editoria.
– Mi tocca distribuirmelo da me, e anche fare pubblicità e cercare di venderlo.
– Come fai?
– Sindacati, politici di opposizione, lavoratori dipendenti.
– Bene, sarà un successo. Magari faticoso, ma un successo. Entro breve qualche giornale ti chiederà di scrivere un articolo alla settimana sul tema.
– Speriamo.
– Dici? Secondo me troverai insopportabili le scadenze settimanali. Comunque, in bocca al lupo.
– Crepi.
Il libro è questo. L’autrice Adriana Aronadio, e il libro si compra qua.