Fabrizio Corselli è uno scrittore palermitano che ama intrecciare le tematiche del fantasy e quelle del poema epico. Fantasymagazine lo ha intervistato qualche tempo fa.
Puoi dirci “chi è” Fabrizio Corselli? Dove sei nato, dove vivi, e cosa fai oltre a scrivere?
Sono nato a Palermo, classe 1973. L’anno scorso mi sono trasferito a Settimo Milanese, dove lavoro come Educatore presso la Scuola Pubblica dello stesso Comune. Mi occupo di Poesia e Saggistica, principalmente di Epica Moderna, prediligendo la forma del “poema epico” che mi è valso oltremodo il soprannome di “Omero dei tempi moderni” da parte della critica.
Ho lavorato in diverse redazioni, e adesso scrivo con continuità presso la rivista nazionale InArte. Collaboro con l’Associazione Internazionale di Cultura Ellenica Mondogreco, con la quale pubblico la maggior parte dei miei lavori, a tema mitologico, in formato E-Book, ma non solo, facendo anche servizi per mostre ed eventi attinenti alla cultura ellenica.
Oltre a scrivere, tengo anche dei corsi di composizione poetica. Sono riuscito ultimamente a fondere il mio interesse per la poesia con il mio lavoro, avviando un corso programmato di poetica con un ragazzo del sostegno.
Come riesci a conciliare la tua attività di scrittore, con il lavoro, la famiglia, figli, ecc. ecc.?
Per il lavoro che faccio, riesco ad avere diversi spazi durante la giornata, perciò sfrutto quelli, in maniera intensiva. Porto sempre con me un taccuino e una penna, qualora dovesse arrivare l’Ispirazione, e se non c’è quello, qualsiasi cosa su cui si possa scrivere, anche il fazzoletto di carta del ristorante. Lo scrittore vive di occasioni uniche, perdute le quali non c’è più ritorno. Io mi dispero quando ciò accade, poi specialmente in poesia laddove le strutture strofiche devono essere quelle. Per questo ho esercitato la memoria, nel tenere a mente un consistente numero di versi.
In famiglia, per fortuna scrive pure la mia compagna; questo aiuta molto nella comprensione di certe situazioni limite, in cui ti alzi dalla tavola mentre stai mangiando o dal letto, in piena notte, per annotare subito ciò che hai partorito, o di certe personali evasioni della mente mentre dovresti pensare a scolare la pasta.
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