di Mauro Mirci
Enzo Barnabà, autore caro a Paroledisicilia, continua a sfornare libri.
Dopo averlo conosciuto e apprezzato sia attraverso le pagine di Dietro il Sahara, sia di persona, e aver concluso che l’autore e in gamba e la persona è colta e tostissima, ho deciso di perdonargli il difetto peggiore, che consiste nell’essersi fatto influenzare troppo (credo per eccesso d’amore) dall’intima antipatia (antipatia quasi cromosomica, direi) che la buonanima di Francesco Lanza nutriva per gli abitanti di Piazza Armerina.
Adesso Barnabà è presente in libreria con un volume scritto a quattro mani con Serge Latouche: “Sortilegi, racconti africani”, in cui gli autori intendono spiegare, nel senso di dispiegare, di srotolare sotto gli occhi del lettore, l’Africa nera che hanno conosciuto.
Questa la copertina del volume.
Qui la scheda dedicata al libro dall’editore.
Altra recente uscita di Barnabà (una riedizione, in effetti) è “Morte agli italiani”, saggio storico dedicato al massacro di Aigues-Mortes, che il 17 agosto 1893 costò la vita a nove operai italiani linciati da una folla inferocita.
Scrive Gian Antonio Stella nella sua prefazione: “Il libro di Enzo Barnabà è una boccata d’ossigeno. Perché solo ricordando che siamo stati un popolo di emigranti vittime di odio razzista, come ha fatto il vescovo di Padova denunciando “segni di paura e di insicurezza che talvolta rasentano il razzismo e la xenofobia, spesso cavalcati da correnti ideologiche e falsati da un’informazione che deforma la realtà”, si può evitare che oggi, domani o dopodomani si ripetano altre cacce all’uomo. Mai più Aigues-Mortes. Mai più»
“Morte agli italiani” è edito dalla Infinito edizioni.
Infine “Le ventre du Pyton”, romanzo (anzi, roman) destinato ai lettori di lingua francese, ma che, si spera, troverà un editore italiano disposto a pubblicarlo nella lingua in cui è stato scritto.
Altre notizie e aggiornamenti sul sito personale di Barnabà.
Di Barnabá, che ho il piacere di incontrare ogni
estate, ho letto un bel racconto, Dunya,
storia mediterranea, ma slava, ospitata in un’antologia di Gordiano Lupi.
Io ho molto apprezzato Dietro il Sahara. E Barnabà è senz’altro una persona tutta da scoprire.