Source del libertè

di Elisabetta Favale

Napoli, 15/marzo/2004

Interrogatorio del sig. Esposito Giovanni fu Pasquale.

Maresciallo: Sig. Esposito, vuol dire a me e al mio collega cosa faceva un’ora fa in piazza plebiscito?
Esposito: Raccoglievo provocazioni.
Maresciallo: Si vuol spiegare meglio?
Esposito: Aspettavo che i gesti delle persone che si aggiravano per la piazza mi provocassero.
Maresciallo: Provocassero cosa?
Esposito: Ira.
Maresciallo: Vediamo se ho capito bene: lei si guardava intorno nella speranza che qualcuno facesse qualcosa in modo da poter reagire e sfogare la sua ira?
Esposito: Esatto.
Maresciallo: Perché?

Esposito: Per riuscire a descrivere la sensazione, è una regola, bisogna alienarsi in una sensazione per arrivare a raccontarla al meglio.
Maresciallo: Ok. Perché? A quale scopo lei vuole descrivere l’ira e a chi?
Esposito: A tutti, anche a lei.
Maresciallo: Sig. Esposito che lavoro fa? Dove vive? Ha famiglia?
Esposito: Sono un tricologo, vivo al Vomero, ho moglie e due bellissimi figli: Ciro di 15 anni e Jenni (Gennaro), di 20. bravissimi ragazzi.
Maresciallo: Lavora in proprio?
Esposito: Sono membro di una associazione di tricologi che ha sedi in tutta Italia, una specie di franchising.
Maresciallo: E l’ira che c’entra? Non mi verrà a dire che è una cura per farsi ricrescere i capelli!
(ride).
Esposito: Assolutamente no.
Maresciallo: Sig. Esposito, sto esaurendo la pazienza, lei è stato segnalato ad una volante per aver aggredito verbalmente due impiegati di una agenzia interinale intenti a mettere in bacheca le loro offerte di lavoro. Me lo conferma?
Esposito: Si certo.
Maresciallo: E dove la vede la provocazione? Ho capito! Fa parte di uno di quei gruppi… come si chiamano? (rivolto al collega)
Appuntato: Massoni?
Maresciallo: Ma quali massoni, cosa centra, non dire cazzate.
No global, ecco, no global. Si oppone al fenomeno della globalizzazione che non ho capito come si incastra con il lavoro interinale ma sono anche gli unici che spaccano le vetrine delle agenzie durante le manifestazioni, è provato.
Esposito: No global io? Ma neanche per idea, i miei figli sono cresciuti nel Mc Donald’s. E’ una cosa più nobile, ho fondato l’associazione degli “irosi”, l’ira come panacea a tutti i mali, l’ira come musa ispiratrice di versi, come funzione catartica, rottura di uno schema borghese e soffocante.
Maresciallo: Se lo lasci dire: la sua idea non è affatto originale, c’è chi per sfogare la sua ira invade Paesi, bombarda e si fa saltare in aria, chi vuole che si impressioni per qualche parolaccia ad una stageur e un impiegato part time? Se proprio vuol farsi arrestare lo faccia con più fantasia… chessò…fondi l’associazione dei leccatori. Vada per strada a leccare la gente e poi rilasci un certificato di buon o cattivo gusto. Una cosa così ha anche una valenza sociale.
Esposito: Accidenti, lei è un genio, penso che accetterò il suo suggerimento, studierò un piano, farò pubblicità alla cosa, troverò adepti, diventerà…
Maresciallo: Calmo calmo calmo, l’idea è mia, se la vuole me la deve pagare.
Esposito: Pagare? Come pagare? Lei mi vuole arrestare per una cosa analoga e ora mi viene a dire che speculerebbe volentieri su un “reato”?
Maresciallo: Certo. Questa dal mio punto di vista è creatività, la condanna della stessa viene dopo.
Esposito: Ma è una istigazione a delinquere, io potrei denunciarla dopo averle comprato l’idea che è in effetti notevole.
Maresciallo: Ma chi vuole che le creda? Io ho registrato la prima parte dell’interrogatorio dove parlava dell’ira e si trova in stato di fermo per aver tenuto un atteggiamento a dir poco da folle.
Esposito: Folle, giusto. E i folli non si arrestano.
Maresciallo: No ma si mandano al manicomio e vengono interdetti, non ha pensato alla sua famiglia? Che razza di padre è? E sua moglie? Lavora?
Esposito: No.
Maresciallo: E come pensa che manterrebbe i suoi figli con lei in manicomio?
Esposito: Ma non lo so, non ci ho pensato, con i diritti d’autore del libro che scriverò in manicomio.
Maresciallo: Diritti d’autore? Libro? Ma lo sa quanti matti cercano di farsi pubblicare libri? E se anche ci riuscisse, passerebbe un sacco di tempo!
Esposito: Credono in me, insieme troveremmo una soluzione provvisoria, certo abbiamo il mutuo da pagare, le rate della macchina, l’università di Jenni ma la notorietà varrà pure dei sacrifici! E non se ne può più di questa vita piatta, routinaria, ma lei non desidera mai trovare una “source de liberté”?
Maresciallo: Una che?
Esposito: Una sorgente di libertà, una nuova chiave di lettura per ciò che succede intorno, non ha mai pensato che proprio lì…
Maresciallo: Dove?
Esposito: Lì fuori
Maresciallo: Fuori dove
Esposito: Ma è così per dire! In un punto immaginario della città, del mondo
Maresciallo: Ah, si
Esposito:…C’è qualcosa che aspetta proprio lei?
Maresciallo: Si certo, NO. Allora, 3000 euro e l’idea è sua, io mi tengo il mio lavoro, l’arresto, ottengo una promozione e lei trova la sua…liberté. Per modo di dire, visto che poi subito dopo la perde perché la metto al gabbio.
Esposito: Ci sto. Ma devo parlarne alla mi famiglia, pensa di potermi fare un finanziamento? Si insomma, pagherei a rate con i dovuti interessi.
Maresciallo: Si credo di si.
Esposito: A domani allora, la trovo qui alla stessa ora?
Maresciallo: Si.
Esposito: Ok, intanto mi informo per depositare i diritti d’autore una volta che me li avrà ceduti.
Maresciallo: come dicono i francesi…”Chercher la fame”, la “famme”, insomma, la fama e mi permetta la battuta, La Fame.
(Ride di gusto)
Appuntato:…. maresciallo, lo ha lasciato andare…

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