I versi aspri e maleducati di Zabaglio in una poesia che ha il sapore amaro della disillusione (ma.mi.)
Ma che cultura è!?
Vola via come volano i cani volanti.
Tutte puttanate vendibili sopra un libro di regime!
Vola via come volano i gatti volanti.
La mente, la guarigione e tutte le altre cazzate.
La mente, i sogni e tutte le altre verità.
I dolori.
I colori.
Come cani americani, venerati dai santi nostalgici padroni.
Come elettori, eletti dalla nascita come illusi uomini liberi.
I dollari.
I collari.
Le gioie come formiche schiacciate.
Il sapore del sapone con il sugo di carne di maiale ucciso e squartato
e svenato e scuoiato e spellato e sciacquato e appeso e sbudellato
e sviscerato e svuotato e ben pulito.
La facce che promettono per una croce sopra un simbolo azzurro
ed elegante di una libreria
di una scrivania, di miliardi sicuri in investimenti,
di capitali e percentuali imbarazzanti.
Che bellezza era quando la pietra non era ancora scintilla!
(Angelo Zabaglio – www.angelozabaglio.it)