di Mauro Mirci
Una narrazione condotta all’insegna della polivalenza: ironico e sottile, ma anche noir e avvincente. Insomma, la nuova strada del romanzo è questa: metti una narrazione attenta al reale, mischia un mistero che può anche non esserci, spruzza un po’ di dubbi esistenziali. E’ un libro costruito bene, questo Pessimi segnali, e la scelta lnguistica è decisamente azzeccata. “Scrittura elegantisima, colta e ironica” scrive Evangelisti in quarta di copertina. Sul colta e ironica sono d’accordo, meno su elegantissima. Personalmente giudico lo stile di Enzo Fileno Carabba più efficace che elegante, però efficace in maniera decisiva, invidiabile.
E’ possibile che un disco volante atterri a Lucca? E che in Valdarno una intera comunità si dedichi a riti inquietanti e misteriosi? Questo è un libro che rilancia le campagne italiane come fonte di storie, mischia le tradizioni contadine al disagio della generazioni espropriate dalla televisione e dal libero mercato, unisce l’omertà paesana a un approccio razionalistico tipicamente metropolitano. Una riuscitissima serie di contaminazioni incrociate.
Poco importa che poi il mistero rimanga tale anche dopo l’ultima pagina. L’attesa è stata ingannata, la rivelazione rimandata. Ne Il pendolo di Foucault la rivelazione finale consisteva nel fatto che non esisteva mistero. In Pessimi segnali, invece, il mistero non può essere rivelato, la sua essenza deve rimanere incorporea e impalpabile. E’ incredibile: non credevo fosse possibile accennare il finale di un noir riuscendo a rimanere più oscuro del finale medesimo.
Enzo Fileno Carabba – Pessimi segnali, pp. 192, Euro 12,00, isbn: 8440-4. Marsilio Black